ou Gotta Say Yes to Another Excess

Alan Bogana
Barbara Prenka
Flora Mottini
Lisa Biedlingmaier Micol Favini
Rachele Monti
Robin Siedl
13.04–09.05
2025 


A cura di
Associazione Grande Velocità
Progetto vetrina


La mostra collettiva “You Gotta Say Yes to Another Excess” invita ad abbracciare l’eccesso, l’evoluzione e l’intensità della trasformazione, mescolando riconoscimento e sperimentazione. Per questa prima mostra nella nuova sede di Spazio Lampo, si è deciso di invitare artiste e artisti che hanno accompagnato il progetto in questi ultimi dieci anni, rendendo così omaggio a un percorso fatto di ricerca, scambi e collaborazioni, e facendo dialogare lavori di diversa natura con le specificità dei nuovi spazi. L’esposizione raccoglie opere installative e bidimensionali, un lavoro video, una performance sonora e un intervento che unisce arte e convivialità. Attraverso linguaggi diversi, le opere offrono uno sguardo sulla contemporaneità, esplorando i temi dell’eccesso, della trasformazione e delle possibilità insite in ogni cambiamento.

“You Gotta Say Yes to Another Excess” non è solo una riflessione sul cambiamento, ma anche un invito ad abbracciare l’eccesso creativo, a non temere il superamento dei limiti e ad esplorare nuove modalità espressive. La mostra, in questo nuovo spazio, diventa un punto di partenza per un futuro ricco di possibilità, una celebrazione del presente che si nutre del passato e si proietta verso il futuro, con curiosità, energia e una buona dose di eccesso.

Le opere di Flora Mottini (*1985, vive e lavora a Ginevra), Lisa Biedlingmaier (*1975, vive e lavora a Zurigo), Barbara Prenka (*1990, vive e lavora tra Venezia, Bolzano e Berlino) e Rachele Monti (*1990, vive e lavora a Bienna) esplorano temi legati alla percezione, al tempo e alla spazialità, attraverso installazioni e opere bidimensionali che dialogano con lo spazio in modo dinamico e coinvolgente – accennando giocosamente alla struttura architettonica o concepite site-specific. L’installazione video di Alan Bogana (*1979, vive e lavora a Ginevra) offre una riflessione sulla realtà e la finzione, proponendo un viaggio speculativo in relazione alle sue ricerche sulla luce. La performance sonora di Robin Siedl (*1991, vive e lavora a Zurigo) esplora il potenziale musicale di oggetti, materiali quotidiani e processi elettroacustici, fondendo gesto fisico, manipolazione sonora e presenza performativa. Le sue opere trasformano il suono in un’esperienza fisica, giocando con la tensione tra controllo e caso. In linea con il tema della mostra, la sua performance abbraccia l’eccesso come principio creativo: l’interazione dinamica tra materialità e tecnologia genera un sovraccarico sensoriale, dove suono, corpo e oggetti si fondono in una continua espansione espressiva. Infine, “Merenda”, l’installazione interattiva di Micol Favini (*1982, vive e lavora a Zurigo) esplora l’equilibrio tra merito, condivisione e instabilità. Un mobile culinario sospeso, che reagisce a ogni sottrazione, trasformando ogni scelta in un atto che modifica la struttura e il suo significato.

Si ringraziano pro Helvetia, cantone Ticino, comune di Chiasso, Ernst Göhner Stiftung, Kanton Basel-Stadt.