All’entrata dell’occhio

Gabriel Stöckli
14.12.2025–17.1.2026 
 


Vernissage: 13.12
Dalle ore 16:30


A cura di
Associazione Grande Velocità
Progetto vetrina


La lanterna magica è un antico apparecchio ottico, considerato l’antenato del moderno proiettore cinematografico. Serviva a proiettare a parete immagini dipinte su vetro, grazie alla luce di una candela o di una lampada a olio. Negli spettacoli di fantasmagoria, questa tecnica era spesso utilizzata per manifestare immagini di spettri o demoni, con l’effetto di stupire o spaventare il pubblico. Con l'installazione "All'entrata dell'occhio", Gabriel Stöckli trasforma Spazio Lampo in una empirica lanterna magica, dove l'opera, composta da silhouette statiche e in movimento, è visibile al calar della notte in vetrina. Attraverso ingrandimenti e miniature, il lavoro di Stöckli propone micronarrazioni capaci di mettere in luce situazioni e atmosfere intime e, al tempo stesso, collettive. Se dall’esterno prevale un’immagine bidimensionale, astratta e misteriosa, varcando la soglia dello spazio espositivo viene svelato l’ingranaggio: un trenino meccanico che sfreccia sui binari di un circuito chiuso, illuminato da un retroproiettore. Come nella maggior parte delle sue opere, Stöckli privilegia un approccio DIY animato da soluzioni tecniche e inventive semplici, facendo ricorso a materiali comuni come oggetti di uso quotidiano, articoli di cancelleria, carta o legno. Alle pareti una seconda opera, "Cassetto 1,2,3" che, come già il titolo svela, si compone di tre cassetti sospesi da cui si sprigiona una luce soffusa: sembrano dei piccoli modelli architettonici di stanze, metafore di spazi mentali in cui l’artista ci lascia intravedere frammenti di intimità. Riflessi grazie a un gioco di specchi intravediamo piccoli disegni, cartoline in formato ridotto, o ancora due graffette di metallo che tengono insieme le pareti scorrevoli. L’ambiente è familiare: il trenino richiama i giochi d’infanzia, il retroproiettore gli anni Novanta e le lezioni di scuola, dove, di regola, c’era sempre qualcuno che, di nascosto, riusciva a posare un dito medio sul foglio di acetato e proiettarlo dieci volte più grande sulla parete.

Gabriel Stöckli (*1991) vive e lavora nella Svizzera italiana. Si è laureato in arti visive e studi curatoriali presso la Naba a Milano e dal 2014 co-dirige lo spazio non-profit Sonnenstube a Lugano. Espone regolarmente in spazi artistici indipendenti e istituzionali in Svizzera e all’estero. Nel 2023 ha pubblicato la sua prima monografia in occasione del premio Cahiers d’Artistes promosso da Prohelvetia, edita da Junglebooks, San Gallo. Ha partecipato a diversi programmi di residenza ed è attualmente borsista presso l’Istituto Svizzero di Roma.

Si ringraziano Cantone Ticino, Comune di Chiasso e Stiftung Kulturfonds Pro Litteris