Crocodile Tears Won’t Stop Climate Change     
Rafael Kouto
27.3—24.4
2021


Curatrice
Carolina Sanchez
Rafael Kouto è un fashion designer e ricercatore in metodi di upcycling e strategie sostenibili. Svizzero con origini togolesi, ha indirizzato la sua ricerca di moda d'avanguardia, sperimentale e concettuale, verso un'estetica visionaria che rappresenta il mondo globalizzato e fonde più culture. Con un background in fashion design, couture, moda sostenibile ed etica, ha sviluppato un forte interesse per le metodologie di produzione ambientali, concentrandosi sul concetto di open-source, design innovativo, artigianato e materiali di alta qualità. Applica un approccio senza compromessi alla sostenibilità, in quanto utilizza esclusivamente la tecnica del pre- e post-upcycling per creare nuovi abiti e accessori; e una produzione locale di alta qualità, raffinata con tecniche tradizionali di couture e artigianato.
        Sulla base delle sue origini, della sua ricerca e del contesto in cui verrà inserito, Kouto propone l’intervento CROCODILE TEARS - WON’T STOP CLIMATE CHANGE. Un chiaro appello al nostro presente, una provocazione a una comune attitudine…o impareremo a nuotare in queste lacrime di coccodrillo?

Allo Spazio Lampo svilupperà una performance “non-partecipativa” ispirandosi alla tecnica di stampa “Melt&dye” esplorata nelle precedenti collezioni “Suspended bodies that will never fall” e “Wishing that this world will last forever”, che enfatizzano il fenomeno del surriscaldamento globale, focalizzandosi sullo scioglimento dei ghiacciai, interpretato ed esteso al suo approccio e alla sua pratica artistica.
CROCODILE TEARS è un’installazione viva, generata da strutture geometriche di ghiaccio e pigmenti tessili, posate su un tessuto che ne accoglierà lo scioglimento. Le sculture effimere tingeranno il tessuto sottostante mettendo in moto il processo di creazione e di produzione.  Sculture che piangono. Con il passare del tempo l’installazione cambierà la percezione e l’esperienza dell’esposizione. Una sorta di paesaggio colorato e stravagante che muterà nel corso dell’esposizione in un processo alchemico: da stato solido a uno liquido, e di nuovo tessuto solido che rinascerà successivamente in una nuova veste. Con il tessuto si produrranno delle applicazioni cucite su delle Polo in dead stock in edizione limitata in collaborazione con Social Fabrics di Zurigo.

Un mix tra installazione site-specific ed happening che, all’interno di un momentum, segnato dal prima e il dopo dello scioglimento e della realizzazione dei capi, vuole sensibilizzare il pubblico sull’impatto delle nostre azioni sull’ambiente. Spazio Lampo fungerà da micro-cosmo osservando da vicino un fenomeno quotidiano ma che nel macro ha una portata enorme; da vasca tessile industriale mettendo in atto il processo di tintura; da laboratorio alchemico; da boutique di moda in cui poter scegliere un futuro capo d’abbigliamento da indossare.


Foto: Aline d’Auria